Sagres partecipa alla Maratona Internazionale di Marrakech
CO-CREIAMO SOLUZIONI
La mia Marrakech MARATON 2016 – Diario del nostro atleta – Eugenio Sorice
Il canto del Muezzin, sveglia ore 5:50 la partenza era alle 8, pronto per confrontarmi con quella che ero certo sarebbe stata un esperienza unica, lo desideravo, volevo farlo a tutti i costi..reduce da un periodo lungo di preparazione caratterizzato da moltissimi intoppi fisici che mi hanno rallentato più volte costringendomi al riposo , oltre alla preoccupazione dei miei familiari e delle persone che mi hanno accompagnato in questa avventura.
Determinazione e volontà mi hanno portato in questa splendida terra e finalmente ero li in griglia pronto a partire, lo speaker descriveva il percorso è l’ansia saliva.
Si parte….ore 8 puntuali, aria fresca, c’è una forte escursione termica li’…iniziamo con il percorso cittadino e pianeggiante Es Saada- Les Giardins De La Menara- Sidi Aamara- fino ad Assouel al 21esimo km, parziale chiuso in 1:30.
A quel punto la gara si trasforma eravamo a metà percorso bisognava correre altri 21 km e gestire bene le forze perché avremmo attraversato la tanto temuta zona esterna alle mura cittadine.
Il caldo incalzava, ieri si è registrata una temperatura di 25 gradi, i ristori servivano puntuali lo spugnaggio fondamentale per abbassare la temperatura corporea, e pian piano sempre meno case e sempre più oasi e strade bianche, bianche al punto da abbagliare la vista!
Bisognava gestire le forze e cercare di restare concentrati, il percorso vallonato ha rallentato e non poco il mio ritmo rispetto alla prima metà, idratarsi continuamente era l’obiettivo…..10 km durati una vita!!!
Rientrati in città restano ancora circa 15 km, iniziano i crampi, cerco di gestirli.
Via via il tempo scorre e anche i km. Inizia Ruote de Casablanca ci siamo sento il sapore del traguardo lo vedo…..sarà un miraggio??
Bagno di folla negli ultimi 5000 metri. Che popolo fantastico…..
Ho vissuto l’emozione di aver partecipato ad una gara estrema. Aver corso nel continente Africano mi ha fatto capire ancora di più che nulla si improvvisa soprattutto sull’aspetto climatico che condiziona molto la resa degli atleti in gare come questa.
FELICE, la prima parola che mi viene in mente non si può non esserlo 154 assoluto con un tempo di 3:21,46 media 4:47 su territorio internazionale, 7 Italiano….SODDISFATTO la seconda, è sì perché questa esperienza conferma che ogni gara ha la sua storia e che le esperienze si maturano sul campo e questa è stata una vera impresa!
La terza e’ GRAZIE a mia moglie e alla mia famiglia che nonostante l’età ( Si fa per dire!! ) non mi ostacolano. grazie ai miei accompagnatori : Paolo, Luigi, Davide. Grazie alla Sagres che ha accompagnato questa mia avventura.